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Gestione del Colore

gestione del coloreIn questa piccola guida alla gestione del colore per la post-produzione, vedremo cosa si intende per ‘colore digitale’ e come questo viene trattato in seguito dalle periferiche e dai programmi di fotoritocco.

Il colore

Iniziamo specificando che ciò che crea il COLORE è la luce (cosi come fa in fotografia), e questa luce può essere percepita dal nostro occhio in due modi diversi.

1.  Quando è emessa da una sorgente illuminante (es. monitor) e viene detta luce diretta. I colori primari che compongono questo tipo di rappresentazione sono il rosso, il verde e il blu e saranno abbreviato con RGB e vengono detti colori additivi

2. Quando è riflessa da un oggetto (es. carta stampata) e viene detta luce diffusa. I colori primari che compongono questo tipo di rappresentazione sono il ciano, il magento, il giallo e il nero, abbreviando CMYK e son detti colori sottrattivi

Ora che sappiamo quali sono le due categoria principali di colori primari, vediamo come queste sono correlate. E lo facciamo usando la Ruota dei Colori.

 

ruota colori postproduzione

 

Vediamo come ogni colore additivo abbia come  complementare un colore sottrattivo, e questa correlazione è molto importante come vedremo in seguito. Perciò possiamo considerare queste due tipologie di colori primari come Metodi Colore, cioè delle modalità che si possono usare per descrivere il colore. In ambito digitale i metodi più utilizzati sono:

– metodi RGB e CMYK – quando ‘descrivono’ il colore il risultato è influenzato dal supporto su cui appaiono

– metodo LAB – rappresenta il colore in modo assoluto e quindi non è influenzato dal supporto. L’acronimo di LAB sta per L (Luminosità) –  A (Definizione tinta Green/Magenta) – B (Definizione temperatura Blue/Yellow)

Durante la post-produzione fotografica lavoreremo quasi esclusivamente con il metodo RGB, anche per quanto riguarda la preparazione del file per la stampa.

Gestione del Colore

Parliamo ora di gestione del colore, procedura che ci permette di evitare di avere spiacevoli inconvenienti durante la post-produzione. Infatti potrebbe capitare che la stessa foto vista su monitor diversi apparirà diversamente su ognuno di essi.

Ecco perché vengono usati i profili colore (spazio colore) che identificano e definiscono una porzione ben definita di colori detta GAMUT che, ad esempio i monitor, possiedono e possono rappresentare. Possiamo sintetizzare gli step da seguire per una corretta gestione del colore  in 3 fasi

1. Inizialmente ogni periferica usata dovrebbe essere prima ‘calibrata’, cioè riportata ad uno stato noto. Ad esempio per il monitor si dovrà regolare luminosità e contrasto, per la stampante definire tipo di carta ed inchiostro. Dopodiché si procede con la profilazione che produce un Profilo ICC dedicato e specifico per ogni periferica.

2. Dobbiamo verificare che nel nostro computer sia presente una motore che gestisce il colore detto CMM (color management module) il quale lavora con i vari profili ICC in modo da restituire i colori corretti. Sul Mac il CMM è un programma compreso nel sistema operativo. Su Windows invece il CMM è implementato dai programmi di fotoritocco come ad esempio ACE (Adobe color engine) di Photoshop. Solitamente, salvo rare eccezioni, questa fase viene coordinata dal nostro computer o programma di fotoritocco, senza interventi dell’utente

3. Infine durante la lavorazione e il successivo salvataggio dobbiamo tener conto e scegliere tra i vari profili quelli più idonei per il lavoro che stiamo facendo.

 

Color Management Module

Profili colore

Dobbiamo inoltre considerare che esistono alcuni profili colori generici, che di solito vengono associati ai file (RAW) prodotti dalla fotocamera e usati dai programmi di fotoritocco per definire lo spazio di lavoro. Infatti quando apriamo una foto su Photoshop, ACE controlla il profilo della foto e del monitor e lavora in modo che le foto vengano visualizzate correttamente. Prima però, sempre ACE trasforma la foto nello spazio di lavoro (solitamente sRGB, AdobeRGB) usato per eseguire le operazioni di fotoritocco. Questi profili, detti generici, sono:

sRGB: questo profilo comprende i colori riproducibili dalle maggiori periferiche comuni (i monitor standard hanno un profilo simile all’sRGB) ma include solo il 35% dei colori visibili all’occhio umano

AdobeRGB:questo profilo include il 50% dei colori visibili all’occhio umano ed ha quindi un gamut più ampio dell’sRGB ed è stato introdotto al fine di comprendere molti dei colori ottenibili in fase di stampa con dispositivi CMYK ma basandosi sul modello RGB

ProPhotoRGB: comprende il 100% dei colori visibili ad occhio umano, alcuni di essi però non sono rappresentabili dal monitor che di conseguenza non li rappresenta in modo adeguato.

 

gamut comparazione

Impostazioni colore su Photoshop

Rimane ora, il compito di impostare su Photoshop i parametri giusti, cioè i profili colori adeguati, in base all’utilizzo finale delle nostre foto, che sono:

WEB – sRGB STAMPA FOTOGRAFICA IN LABORATORI ESTERNI – sRGB

TIPOGRAFIA – AdobeRGB

STAMPA FOTOGRAFICA IN PROPRIO – AdobeRGB o ProPhotoRGB

Quindi dopo aver deciso quale profilo utilizzare sui nostri file andiamo a indicarlo su Photoshop alla voce del menù Modifica > Impostazione Colore
Solitamente per un utilizzo generico consiglio di scegliere il predefinito PRESTAMPA EUROPA 3 come è possibile vedere in foto.

impostazioni Photoshp

Sempre nel menu modifica, sono presenti altre due voci riguardo la modifica dei profili colori che sono:

Converti in profilo: dove viene cambiato il profilo colore alla foto mantenendo invariati i colori ed quindi cambiando il ‘numero’ del colore

Assegna profilo: viene assegnato il profilo lasciando inalterati i ‘numeri’ dei colori, quindi potrebbe accadere che alcuni colori vengano modificati perché ogni profilo interpreta diversamente i valori

Una volta effettuate le modifiche con il programma di fotoritocco, dobbiamo ricordarci di salvare il nostro file con il profilo più adatto al nostro fine. Ad esempio se stampiamo su laboratori esterni dobbiamo ‘convertire il profilo in sRGB’.

Tutte le foto presenti nelle mie gallery sono ottimizzate per il web e quindi con profilo sRGB, per la stampa FineArt invece utilizzo il profilo AdobeRGB.

Per quanto riguarda la gestione del colore, spero questa piccola guida vi sia stata utile. Nei prossimi articoli parleremo di Color Correction e Color Grading, argomenti più inerenti all’editing con Photoshop.

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